IL LOOK ALL'INTERNO DEL PADIGLIONE



Prada ha realizzato le divise per il personale addetto all’accoglienza.

I modelli sono stati creati utilizzando tessuti faille e
popeline stretch, abbinando colori vivaci come fucsia, bianco e acciaio, per dare agli addetti un look moderno, elegante e una forte riconoscibilità. Le borse portadocumenti unisex con tracolla sono le classiche “piattine” Prada in tessuto vela.

Padiglione - La città dell'uomo - Commissariato Italiano Esposizione Universale di Shanghai 2010

Il Padiglione Italia - La “Città dell’uomo”

Tradizione urbana italiana con un omaggio alla città di Shanghai

Il tema dell’Expo, “Better City, Better Life”, sembra essere stato scelto appositamente per esaltare le peculiarità tecniche, storiche e artistiche dell’Italia. Una sfida che il nostro Paese ha raccolto e interpretato in un padiglione che parla di “Città del futuro”, in cui l’uomo può tornare ad essere protagonista e dove il concetto di vivibilità assume un ruolo predominante.(VIDEO)

L’idea del progetto del Padiglione Italia è nata da un bisogno concreto: quello di riuscire a coniugare la capacità italiana del saper vivere riuscendo a gestire al meglio gli spazi tradizionali di aggregazione sociale come le piazze, i vicoli, i piccoli borghi, tutto nel rispetto di un’innovazione e di una ricerca scientifica sempre più interessata ad utilizzare materiali eco-compatibili, nel rispetto dell’ambiente e orientato al futuro. E del resto, il tema stesso dell’Expo, alimenta questa sfida.
Il Padiglione Italia è una vera e propria città in miniatura, capace di riflettere l'immagine e le caratteristiche proprie della città ospitante, ma anche e soprattutto il carattere composito del bel Paese: esso racconta degli italiani, della loro creatività e della loro cultura millenaria.

Progettato dall’architetto Giampaolo Imbrighi e dai suoi Associati, il Padiglione illustra i valori culturali italiani e quelli del paese ospitante anche grazie alla capacità di rappresentare, la città di Shanghai, attraverso un prezioso richiamo al famoso gioco che ne prende il suo nome.
Il progetto propone, difatti, un edificio che integra 3 aspetti fondamentali:

  • un marcato riferimento al regionalismo, alla poliedricità di usi e costumi della popolazione italiana e di quella cinese, entrambe afferenti a realtà nazionali di grande tradizione;
  • una tradizione urbana: la corte e i vicoli, le tipiche costruzioni di molte città cinesi, ad esempio Shanghai, (Shikumen) come nella tradizione dei borghi italiani.
  • l'elemento acqua quale riferimento essenziale alla fonte di sostentamento, vita e sviluppo delle popolazioni e dell’industria.

A tali aspetti vanno aggiunti almeno tre punti di forza progettuali:

  • un'estrema funzionalità che durante i sei mesi sarà in grado di attrarre, accogliere e sorprendere un gran numerodi visitatori;
  • una qualità architettonica ricercata capace di unire tradizione e innovazione, in armonia con il principio del funzionamento bioclimatico ed ecosostenibile .
  • un ritorno d'immagine che è una importante vetrina per le eccellenze italiane, selezionate in base alla loro capacità di elevare la qualità di vita nelle aree urbane.

 

Caratteristiche architettoniche

Il disegno del padiglione presenta una pianta quadrata di 3.600 mq metri per un’altezza di 18 metri ed una divisione in più corpi di dimensioni diverse ed irregolari collegati da strutture-ponte in acciaio che lasciano intravedere i ballatoi di collegamento. Il progetto soddisfa, sul piano strutturale, la possibile esigenza di essere, eventualmente, smontato e ricostruito in dimensione ridotta in un’altra area della città.


Materiale innovativo
L’edificio è lambito su tre lati da una lama d’acqua che lo riflette esaltandone gli effetti luminosi naturali. La luminosità della struttura si riproduce anche  all’interno non solo attraverso feritoie che evocano i vicoli stretti tra i palazzi delle città, ma anche grazie all’impiego di cemento trasparente, un materiale poliedrico di recente creazione. Tale prodotto, a seconda della sua particolare e diversa composizione in relazione ai diversi affacci del fabbricato, genera un duplice effetto architettonico: una percezione notturna dall’esterno della vivacità delle azioni contenute all’interno e una presenza dell’atmosfera esterna, durante il giorno, percepibile all’interno. La superficie del padiglione apparirà in parte diafana e in parte trasparente con facciate formate da cristalli autopulenti.

Funzionamento bioclimatico
Il Padiglione è pensato come una “macchina” dal particolare funzionamento bioclimatico con l’obiettivo di un significativo risparmio energetico. Gli elementi fotovoltaici integrati nei vetri delle coperture esterne garantiranno un effetto schermante dalle radiazioni, mentre il progetto illuminotecnico dell’edificio mira non soltanto a scandire gli spazi, ma anche a favorire il risparmio di energia.

Lo Studio Iodice di Aversa e in particolare gli architetti Teresa Crescenzi, Antonello De Bonis, Cosimo Dominelli, Francesco Iodice, Giuseppe Iodice e Marcello Silvestre hanno collaborato con l'architetto Imbrighi al progetto.

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