Interviste - Commissariato Italiano Esposizione Universale di Shanghai 2010
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"Padiglione Italia: equilibrio tra aspetti architettonici ambientali e tecnico costruttivi”
L’intervento del vincitore del concorso di idee per il disegno del Padiglione Italiano.
L’idea del progetto del Padiglione Italiano per l’Expo di Shanghai è nata da un bisogno concreto: quello di riuscire a coniugare l’idea italiana del saper vivere e gestire al meglio gli spazi tradizionali di aggregazione sociale, le piazze, i vicoli, i piccoli borghi del nostro Paese, con l’innovazione di una ricerca scientifica sempre più interessata ad utilizzare materiali eco-compatibili, rispettosi dell’ambiente, proiettati verso il futuro.
E del resto, il tema stesso dell’Expo, Better City, Better Life, ci lanciava questa sfida.
Una sfida importante che abbiamo raccolto e interpretato nell’idea di un Padiglione italiano capace di proporsi con alcune caratteristiche essenziali:
- di immagine - dovendosi anzitutto porre come una vetrina delle eccellenze italiane nel campo della qualità della vita nelle aree urbane;
- di funzionalità - per accogliere nei sei mesi dell’Expo un gran numero di visitatori, ma anche per attrarli e direi anche per sorprenderli;
- di ricercata qualità architettonica - dovendo ricorrere al binomio tradizione/innovazione dei materiali adoperati per il progetto, compatibilmente al principio del funzionamento bioclimatico ed ecosostenibile.
L’andamento spaziale dell’edificio scaturisce da alcuni elementi che possono essere così sintetizzati:
- il regionalismo: come caratteristica di poliedricità di usi e costumi delle popolazioni ma che comunque afferiscono, in entrambi i contesti italiano e cinese, ad una unica realtà nazionale di grande tradizione
- la forma urbana: l’edificio è stato concepito con dei tagli che indicano con evidenza i varchi, i vicoli, che confluiscono alla piazza, che è rappresentata dalla corte centrale. Essa costituisce il cuore del padiglione, dove si incentrano la vita di relazione e i momenti rappresentativi e dove avviene lo scambio e l’integrazione con la vita della città.
L’esigenza di operare nella direzione di una progettazione sostenibile ed energeticamente efficiente, del resto contenuta nel tema dell’Expo 2010, ci ha imposto di perseguire una forte integrazione tra gli aspetti architettonici, energetico-ambientali, impiantistici e tecnico-costruttivi, anche in termini di riciclabilità dei materiali.
Le strategie bioclimatiche proposte sono date dal sistema dell’atrio che rappresenta, dal punto di vista del microclima, una zona di transizione formata da un volume di cristallo, che sfrutta le radiazioni solari nei periodi freddi e il raffrescamento nei periodi caldi.
Il sistema di condizionamento sfrutta la convezione di correnti d’aria, rinfrescata da un flusso continuo di acqua . L’aria calda viene convogliata verso l’alto ed estratta naturalmente, sfruttando il principio dell’effetto camino. Il condizionamento naturale non è limitato all’atrio, ma interessa l’intero edificio, grazie ad aperture nella struttura che funzionano da gallerie del vento. Il controllo della radiazioni termiche è regolato da vetri contenenti elementi fotovoltaici. Così oltre all’effetto schermante viene prodotta elettricità.
Infine la copertura, particolarmente curata per ottenere protezione dal surriscaldamento estivo e il recupero di acqua piovana.