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Interviste - Commissariato Italiano Esposizione Universale di Shanghai 2010

Franco Purini
Franco Purini

“A Shanghai, un'architettura di luce per un padiglione innovativo” 
L’intervento del membro della Commissione giudicatrice del Concorso di idee per la progettazione del Padiglione italiano per l’Expo 2010.

Il lavoro della Commissione giudicatrice è stato molto accurato e difficile, anche perché il livello dei progetti è stato notevole e gli architetti italiani, tra cui molti giovani, hanno dato vita ad una competizione di grande qualità.

I requisiti fissati dal bando di gara richiedevano, da un lato, la ricerca di caratteri formali che suggerissero un’immagine positiva e innovativa dell’Italia e, dall’altro, di proporre soluzioni originali sia sul piano strutturale, per soddisfare esigenze di ricostruzione in scala ridotta, che su quello delle tecniche costruttive eco-sostenibili, dai materiali alle tecnologie innovative.

Il progetto presentato dall’Arch. Giampaolo Imbrighi è riuscito a tenere assieme tutti questi elementi coniugando i caratteri distintivi della nostra cultura e la varietà delle nostre regioni, mostrando l’immagine di un paese in movimento, che vuol essere protagonista, originale e competitivo, nel mondo della globalizzazione.

L’edificio sfrutta in modo molto originale lo spazio del padiglione nel quale prende corpo un paesaggio artificiale fatto di vicoli, stradine e piazze, come fosse il padiglione stesso un città. Una visita immaginaria capace di coniugare al meglio l'originalità e la varietà delle nostre regioni. Un luogo attraversato magicamente dalla luce che illuminerà le varie aree e cavità del padiglione con giochi suggestivi e coinvolgenti.

L’elemento della luce è fondamentale ed è valorizzato dalla scelta del materiale utilizzato, il cemento trasparente che filtra la luce, come un alabastro,  dando forza e capacità narrativa al luogo. Una narrazione che inizia già dall’ingresso del padiglione, attraverso superfici trasparenti che stanno a simboleggiare una gemma preziosa.

Ispirato dal concetto della concordia nella diversità, il progetto dell’Architetto Imbrighi rappresenta uno sguardo verso il futuro attraverso una struttura tenuta assieme dalla luce che è la più grande metafora di speranza, garantendo equilibrio, eleganza e bellezza.
Una bellezza, però, non aggressiva e non banalmente spettacolare.

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