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Interviste - Commissariato Italiano Esposizione Universale di Shanghai 2010

Giovanni Ferrario
Giovanni Ferrario

"E il cemento diventò trasparente…"
Intervista a Giovanni Ferrario, Direttore Generale Italcementi

In che modo Italcementi è al fianco del Commissariato Generale per l’Expo 2010?

Abbiamo affrontato l’avventura di Shanghai per confermare la dimensione innovativa e creativa del Made in Italy, anche in un settore solo all’apparenza “tradizionale”, come quello delle costruzioni. La sfida della trasparenza ha consentito di mettere a disposizione del nostro Paese il know how e la solida esperienza della ricerca Italcementi, come già era accaduto in passato per altre importanti realizzazioni architettoniche.

Una sfida che all’inizio sembrava complessa… Il cemento può essere “trasparente”?

Dall’incontro con l’architetto Giampaolo Imbrighi era nata l’esigenza di individuare, in breve tempo, una soluzione economica e innovativa per rendere trasparenti le pareti del Padiglione italiano. Ci siamo riusciti mettendo a punto un nuovo “cemento trasparente”, come risultato di un’esperienza “vincente” di ricerca sul campo. I nostri ricercatori hanno avviato uno studio per superare l’impiego delle consuete fibre ottiche, utilizzando particolari resine che interagiscono con la luce naturale e quella artificiale. In questo modo, il cemento è in grado di far filtrare le luci e i colori dall’interno verso l’esterno e viceversa, con effetti davvero sorprendenti.

È dunque la prima volta che viene utilizzato questo materiale? Come è stato possibile metterlo a punto?

Questo materiale è stato ideato da Italcementi per il Padiglione italiano e per la prima volta al mondo ne sono state utilizzate 240 tonnellate a Shanghai. L’edificio è rivestito per il 40% della sua superficie da 3.774 pannelli prefabbricati e realizzati con il “cemento trasparente”. Il nostro Gruppo crede fortemente nel valore della ricerca e dell’innovazione, investendo risorse ed energie per lo sviluppo di nuovi prodotti. Nei nostri laboratori di Bergamo e Parigi, chimici, fisici, geologi e ingegneri lavorano quotidianamente per fornire un contributo innovativo a sistemi e tecnologie nell’ottica dello Sviluppo Sostenibile.

 

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